La bella confezione spesso ti fa l'occhiolino. Flirta con te dagli scaffali dei negozi, attirandoti con un'elegante decadenza. E più sembra sontuoso, più ne trai gioia. Basti pensare alla miriade di video "unboxing" che giacciono online, agganciati alla suspense di guardare strisce di tessuto, cellophan, cartone di lusso e nastro che vengono rimossi per rivelare la taglia. Fa tutto parte del motivo per cui adoriamo così tanto i prodotti di bellezza e il loro fascino.
Eppure, l'eredità che il packaging di bellezza lascia è ben lungi dall'essere bella. Zero Waste Week, una campagna di sensibilizzazione annuale che viene organizzata ogni anno a settembre per ridurre le discariche, presenta un rapporto secondo cui più di 120 miliardi di unità di packaging vengono prodotte ogni anno dalla nostra industria cosmetica globale. I sieri, i profumi e le creme idratanti che avvolgono il cartone contribuiscono alla perdita di circa 18 milioni di acri di foresta ogni anno.
Se tali livelli di consumo continueranno, entro il 2050 ci saranno 12 miliardi di tonnellate di rifiuti di plastica intasati nelle discariche, l'equivalente di circa 35.000 Empire State Building. L'ONU ha dichiarato la nostra attuale situazione una cupa crisi planetaria e nessuna industria è esente da alcun tipo di controllo, compresi i giganti della bellezza.
Spinti da questo, nel Regno Unito sono avvenute diverse storie di successo ambientale nel settore della bellezza, quando sono state approvate legislazioni che vietano i prodotti contenenti (organic products) particelle di plastica utilizzati in molti tubetti di dentifricio, detergenti e scrub noti come microsfere per promuovere i prodotti biologici. Ma questo è solo l'inizio poiché l'industria della bellezza dovrà continuare ad ascoltare le preoccupazioni dei suoi clienti.
Ricercatori popolari hanno scoperto che il packaging ecologico e i cosmetici naturali (natural cosmetics) sono molto più importanti che mai per i consumatori, in particolare quelli di età compresa tra 25 e 34 anni.
Varie celebrità e magnati degli affari credono che sia un logico seguito dalla tendenza della bellezza "pulita". Negli ultimi anni abbiamo assistito alla rimozione di prodotti chimici e parabeni non necessari e ora questo è filtrato negli imballaggi. Dai marchi che utilizzano materiali biodegradabili come Ecolean, che è fatto di gesso, al packaging creato da bambù e alghe, è un intero movimento che sta rapidamente guadagnando slancio di massa.
Le iniziative lanciate dai maggiori player della bellezza indicano anche che i criteri di sostenibilità non si applicano solo ai piccoli eco-brand. Garnier punta sulla riduzione dei rifiuti da bagno attraverso la produzione di prodotti e imballaggi ecosostenibili (eco-sustainable products). Mentre la maggior parte di noi ricicla i rifiuti della cucina, la metà degli inglesi non ricicla i rifiuti del bagno come balsami, shampoo e bottiglie di gel doccia semplicemente perché è scomodo, il che implica che 2,7 miliardi di bottiglie di plastica finiscono nelle discariche ogni anno. Ciò richiede un rapido cambiamento che non può avvenire in un giorno o due, ma con grandi iniziative da parte di grandi produttori come abbiamo visto nel caso di Garnier.
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